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Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12113/35288
DC FieldValue
dc.contributor.authorVanvitelli, Luigi
dc.contributor.authorTanucci, Bernardo
dc.date.accessioned2023-11-23T11:01:19Z
dc.date.available2023-11-23T11:01:19Z
dc.date.created1758-1772
dc.identifier.otherCNMD0000274687
dc.identifier.other0000195673
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/20.500.12113/35288
dc.descriptionCartaceo; 1758-1772 data desumibile; cc. 50;
dc.formatmm 320 x 220 (c. 1), mm 270 x 195 (c. 20)
dc.language.isoit
dc.titleNapoli, Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III, Nazionale, ms._XV.A.9 bis/4 (Carte Luigi Vanvitelli)
dc.typeManuscript
dc.rights.licenseTutti i diritti riservati - Biblioteca Nazionale di Napoli
dc.identifier.shelfmarkms._XV.A.9 bis/4
dc.source.contentPianta del condotto dei monti di S. Agata (cc. 1r-2v) Con. D. Ignazio Cuomo, <<turbolento tanto quanto ignorante e presuntuoso>> è inutile ogni discussione, consiglia Vanvitelli al Regio Consigliere Gennaro Pallante. Il Cuomo con più memoriali indirizzati a Carlo di Borbone <<aveva asserito che egli solo sapeva il luogo nascosto, da niuno rinvenuto, ove per le delizie di Caserta, invece di fare la spesa del grande acquedotto, si poteva avere un palmo riquadrato e forsi fino a due di acqua chiarissima, ma voleva anco premio>> (cc. 22rv) Disposizione degli arazzi di Don Chisciotte nella reggia di Caserta (c. 24) Valuta 23 ducati i bozzetti dipinti da Giuseppe Bracci per i sopraporte d'arazzi in accompagnamento delle favole di Don Chisciotte (c. 25r) Copia del dispaccio di Tanucci a Vanvitelli e risposta di Vanvitelli circa la supplica presentata da Fedele Fischetti, pittore napoletano, domandando che <<in seguito della grazia avuta il 18 dicembre 1771 di dipingere in codesto Real Palazzo se gli effettui la suddetta grazia e gli assegni sito in quello per poter disporre i suoi studi e far le macchie per poi dipingerle>> (cc. 26rv) Tanucci ordina a Vanvitelli d'incaricare Giuseppe Bonito di preparare i disegni per gli arazzi di don Chisciotte per essere quindi tessuti dall'arazziere Duranti ad uso del Real Palazzo di Caserta (cc. 27r-28v) Misura degli arazzi da esporsi nelle camere del Real Appartamento di Caserta (c. 29) E' del parere che gli arazzi che va tessendo Pietro Duranti debbano essere esposti nei gabinetti del quarto della regina ma potrebbero anche andare anche in altre camere qualora vogliasi così disporre (cc. 30r) Il marchese Acciaioli e Luigi Vanvitelli desiderano sapere se il Re vuole che si espongano nel Real Palazzo di Caserta gli arazzi provenienti da Goblin e quelli lavorati da Pietro Duranti (la storia di Don Chisciotte). Si dovrebbero fare altri sei arazzi. Il pittore di camera Goiuseppe Bonito dice di aver pronti tre quadri da c onsegnare all'arazziere Duranti. Gli arazzi depositati nella R. Arazzeria di Napoli sono 25 e rievocano la storia di Don Chisciotte; 12 li acquistò la Real Corte dal Principe di Campofiorito e 13 lavorati in Napoli dal Duranti (cc. 32r-34v) Nota delle cave di pietre del Regno delle Due Sicilie (c. 36rv) Informazione del Violani scultore (cc. 37r-38v) A Sebastiano Conca scrive che i sovrani, avendo molto apprezzato i suoi due quadri vogliono che dipinga altre due tele, della stessa misura, per la cappella palatina di Caserta, raffiguranti l'una la Ss. Annunziata, l'altra la visita della Madonna a S. Elisabetta (c. 3rv) A Caserta non occorrono più rifornimenti di marmi di alabastro di Gesualdo (cc. 39r) Il Ministro Tanucci vuol sapere se possono servire per il R. Palazzo di Caserta alcuni pezzi di marmo africano depositati nella darsena di Napoli. Vanvitelli risponde che ha già fatto portar via i migliori pezzi. (c. 41rv) Interessa colonne provvedute dal Vaccarini per la R. Cappella di Caserta (c. 42r) Il Ministro Tanucci vorrebbe aggiungere cento schiavi turchi ai cento cristiani che già lavorano nella fabbrica del R. Palazzo di Caserta. Vanvitelli non ha nulla in contrario e promette di attenersi ai comandi di Calo III, cioè che <<giammai commercio aver potessero li schiavi christiani catecumeni con li altri schiavi turchi>> (cc. 43r-44r) Interessa il pagamento di due statue di Tommaso Solari (il Gladiatore e la Flora giovane) scolpite per le Reali Delizie di Caserta (cc. 45r-47v) I rifornimenti di marmo vanno a rilento a Caserta e Vanvitelli se ne lamenta col Ministro Tanucci: "La scarsezza per gli assegnamenti per codesta Real Fabbrica di Caserta ed insieme il mio desiderio di vederla compiuta colla possibile sollecitudine, mi fa riflettere a quei mezzi che ne potrebbero in parte produrre l'effetto. Propone di far venire 24 grandi colonne dalla cava di S. Jorio presso Capua da impegarsi 12 in facciata verso Napoli e 12 verso il giardino a tramontana (cc. 49r-50v) Descrizione Del Regio Aquidotto dell'Acqua Carolina di Caserta (cc. 4r-6v) Idea del Piano d'una Reggia residenza de Monarchi (cc. 7r-12v) Disegno a penna che delinea il percorso del condotto che porta l'acqua a Caserta Nuova (c. 13) Relazione di Vanvitelli a Tanucci sullo stato dei lavori in corso a Caserta e conduzione delle acque. (cc. 14r-15v) Nota del legname provveduto dall'ebanista partitario Antonio Ross a servizio delle Reali Fabbriche di Caserta (cc. 16r-16v) Nota del ferro provveduto da Cristoforo Mariani (cc. 18r-19r) Volendo il canonico Campanile fare una sopraelevazione in Caserta e ricevendone danno di luce una camera del palazzetto confinante venduto alla Real Corte dalla Duchessa di Castropignano, il governatore di Caserta chiede la perizia di Vanvitelli (cc. 20rv)
dc.relation.otherlinkshttps://manus.iccu.sbn.it/cnmd/0000274687
item.languageiso639-1it
item.fulltextWith Fulltext
item.openairetypeManuscript
item.cerifentitytypePublications
item.grantfulltextopen
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf
Appears in Collections:Carte Luigi Vanvitelli
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