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Please use this identifier to cite or link to this item: http://hdl.handle.net/20.500.12113/35289
DC FieldValue
dc.contributor.authorVanvitelli, Luigi
dc.date.accessioned2023-11-23T11:05:44Z
dc.date.available2023-11-23T11:05:44Z
dc.date.created1753-1767
dc.identifier.otherCNMD0000274688
dc.identifier.other0000195674
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/20.500.12113/35289
dc.descriptionCartaceo; 1753-1767 data desumibile; cc. 51;
dc.formatmm 265 x 195 (c. 1)
dc.language.isoit
dc.titleNapoli, Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III, Nazionale, ms._XV.A.9 bis/5 (Carte Luigi Vanvitelli)
dc.typeManuscript
dc.rights.licenseTutti i diritti riservati - Biblioteca Nazionale di Napoli
dc.identifier.shelfmarkms._XV.A.9 bis/5
dc.identifier.inventorynumberMS1237949
dc.source.contentSi rifà all'argomento delle colonne nelle due facciate della Reggia di Caserta, esposto nella lettera del 24 novembre 1765 (cc. 1r) Minuta di lettera di Luigi Vanvitelli indirizzata forse a Tanucci. Dichiara che le pietre gialle impiegate nel R. Palazzo di Caserta provengono dalla cava di Castronovo via Palermo e che il noleggio del bastimento per trasportarle nella darsena di Napoli non grava sul bilancio della R. Fabbrica di Caserta. (c. 17r) Lo scultore Antonio Dal Medico trasporta dal suo magazzino di Napoli altri termini da situarsi nel parco reale di Caserta. Anzi, senza dirgli niente, sta portando a Caserta altre statuette, bassorilievi con cornici dorate, vasetti, tavolini ed altre anticaglie. Preoccupato dall'intraprendenza di questo tipo, Vanvitelli ne tiene aggiornato il ministro Tanucci. <<Laonde, operando quest'uomo, cred'io di suo capriccio, non conoscendo a qual uso si possino adattare per le Reali Delizie coteste cose, e nel dubbio ancora potesse qualc'uno esservi che il consigliasse adoperare così, ho creduto mio debito rendere avvisata vostra eccellenza per tutto il di più, non volendone essere a niun patto mallevadore>> (c. 18r) Rifiuta la pietra breccia estratta dalla cava di Castellammare perchè molto porosa e sbucata onde non se ne puol fare uso vantaggioso (c. 19r) L'abate Antonio del Medico, scultore carrarese, dice che la Regia Corte gli ha ordinato 40 termini per il giardino del R. Palazzo di Caserta. Vanvitelli insite sulla varietà dei soggetti, la quale accresca la curiosità e il divertimento e suggerisce alcuni temi: le stagioni, i mesi dell'anno, le muse, gli elementi della natura, ecc... (c. 20r) Non potrà destinare agli stipiti ed architravi dei finestroni interni della scala regia di Caserta i pezzi di pietra di misura mercantile che "o scultore del re Giuseppe Canart vorrebbe far venire dalla cava di S. Angelo a Scala nelle montagne di Montevergine (c. 21r) La casa del barandino Alessandro Manovelli non dovrà dare nessuna soggezione alla fontana di Eco che si costruirà nel parco reale di Caserta (c. 22r) Accusa ricevuta di una lettera che accompagna il R. dispaccio relativo all'assegnamento delle Reali Fabbriche di Caserta (c. 23r) Per quante ricerche abbia fatte in Napoli, non è riuscito a trovare le sculture del fiorentino Gio. Battista Foggini, proposte al re. Essendo il Foggini autore non molto cognito fuori di Firenze, Vanvitelli consiglia il monistro Tanucci a mantenersi su prezzo dolce. (cc. 24r-25v) Sopralluogo Vanvitelli-Canart all'antico Battistero, ora chiesa parrocchiale di Nocera di Pagani. Tenuto conto che la chiesa è cadente, spesso inondata dalle acque del vicino torrente, sia il vescovo locale che il parroco, e gli stessi paesani, desiderano che la chiesa si riedifichi a quota superiore a causa delle alluvioni. Vanvitelli consiglia di non riutilizzare le colonne, in caso di riedificazione, ma mandarle a Caserta, perchè sebbene siano per lo più rotte o consunte, non ostante a molti usi servire puotrebbero per adornare il Nuovo Reale Palazzo (c. 26rv) Nota delle colonne esistenti nella chiesa rovinosa di Santa Maria Maggiore nella città di Nocera di Pagani (c. 27r) Una volta che il re ha concesso alle religiose di S. Agostino in Caserta sei colonne di Mongragone "in adornamento della chiesa che attualmente S.R.M. per sua clemenza gli fa edificare, Vanvitelli non ha nulla in contrario che alle stesse agostiniane "si diano delle pietre rustiche meno servibili al real nuono Palazzo per farne le basi ed i zoccoli sotto le sei colonne di pietra di Mondragone" (c. 3rv) Relazione dei lavori in corso a Caserta e "travaglio" dell'acquedotto (cc. 28r-30v) La pietra brecciosa che si cava alle radici dei Monti Lattari a Castellammare, essendo di colore vario tendente al scuro e somigliante un poco alla breccia di Spagna, potrebbe servire per zoccoli, balaustri e stipiti (c. 31r) Si scusa col Ministro Tanucci della sua lunga assenza dovuta ai postumi <<dell'incomodo contratto nel piede>>. Pertanto chiede la sospensione del licenziamento di Gennaro Orlando, partitario di legname per le reali fabbriche e uomo necessario a Caserta, a meno che si sia reso colpevole di grave atto. In tal caso non si opporrà, perchè <<il mio scopo non è altro che l'utile e l'effettuazione del buo servizio a S.R.M>>. (c. 32rv) Relazione dei lavori in corso a Caserta e nell'opera delle acque (c. 33r) Si rallegra delle colonne fatte cavare da Giuseppe Canart al monte Sant'Angelo presso Montevergine ma vorrebbe che si sospendesse lo scavo della pietra di Bitonto perchè ha trovato diverse miniere di pietre a Mondragone (c. 34r) Fin dagli ultimi anni di Regno di Carlo di Borbone il parroco di Caserta commise a Vanvitelli il disegno per la rinnovazione della incomoda e cadente chiesa parrocchiale. Vanvitelli ne formò il disegno non senza intesa delle SS.MM. La partenza di Carlo per la Spagna e la minorità di Ferdinando ne ritardarono l'esecuzione. Ora alcuni sacerdoti vorrebbero che Pietro Bernasconi ne facesse nuovo disegno, senza nulla riflettere agl'antecedenti. Vanvitelli sdegnato ricorre al ministro Tanucci per avere giustizia (cc. 35r-36r) Sol perchè l'acqua è già venuta in Caserta, il fiscale Salvatore Gentile vorrebbe decurtare il soldo a Marcello Fonton e Francesco Collecini. Vanvitelli difende i suoi due giovani architetti e chiede a Tanucci che la loro paga di ducati 34 il mese non venga decurtata, stante il merito del loro onesto e puntuale servizio di anni undici impiegati solo intenti a quello del Re senza altro fare (c. 38r) Vanvitelli da' istruzioni al capo giardiniere Martino Biancourt sui criteri da adottare nella piantagione dell'antico Real Boschetto di Caserta (cc. 39r-40v) Lo scultore Fortunato ... chiede di essere ammesso a lavorare vasi o altri piccoli oggetti per il parco reale di Caserta (c. 41r) I due pezzi di agata orientale siano dati al sig. Giunghi, capo dei lavoratori di pietre dure sopra S. Carlo alle Mortelle. Saranno impiegati nel tabernacolo della R. Cappella di Caserta o se ne faranno specchi per il paliotto dell'altare. (c. 4r) Spesa occorrente per la riduzione delle fornaci di S. Carlo (c. 43rv) Interessa le disgrazie accadute nel traforare Monte Croce (c. 44r) Possono licenziarsi i minatori essendo terminata la traforazione del monte GArzano e lo stesso traforo sotto Caserta Vecchia presso la Badia di San Pietro (cc. 45r-46v) Interessa il fondo mensile di 4000 ducati da spendersi per i lavori dell'acquedotto (cc. 47r-48v) Per la scala reale di Caserta occorre ancora uno sciabecco di pietra di Trapani (c. 51rv) Occorre altra pietra di Trapani per fare i gradini di minor grandezza dello Scalone Reale di Caserta (c. 5rv) Occorrono urgenti rifornimenti di calce per proseguire la fabbrica di Caserta (c. 42rv) Parere favorevole espresso da Vanvitelli alla richiesta avanzata da Girolamo Starace Franchis d'essere impiegato al real servizio col solo soldo di scudi 10 romani. (cc. 6r-9r) Parere di Vanvitelli sulle spese sostenute dal sacerdote Nicola Valentino <<per le ricerche e il ritrovamento della cava delle pietre rosse>>. Da sincero cristiano, Vanvitelli ha fiducia nei ministri della Chiesa: <<Rispetto la nota di spese che dice avere fatto il suddetto Sacerdote Valentino, non saprei che replicare. Egli è sacerdote dunque averà esposto il vero. Ma confesso però che non comprendo come si possa avere condotto seco nella spedizione tanti scalpellini e tanti petraroli per cavare soltanti dalli massi delle miniere piccole scaglie rustiche senza lavoro, come avrebbe potuto fare qualunque inesperto contadino>> (cc. 10rv) L'abate palermitano Gio. Battista Vaccarini ebbe da Carlo di Borbone l'inacarico di ritrovare la miniera e cavar le pietre e le colonne che si vedono nel R. Palazzo di Caserta e di farle trasportare in Palermo da Castronovo. (c. 12r) Comunica al Ministro Tanucci che potrà acendere a duc. 58 c. la spesa di ciascuna delle quattro colonne di Mongragone, basi e zoccoli compresi per la Chiesa delle monache di Sant'Agostino di Caserta. Le altre due colonne, <<in complimento di sei delle quali hanno ottenuto la grazie le dette religiose per la loro chiesa>> non sono venute ancora da Mondragone. (cc. 13r-14v) Relazione anonima del 6 novembre 1775 su un mulino costruito a Bucciano (cc. 15r-16v)
dc.relation.otherlinkshttps://manus.iccu.sbn.it/cnmd/0000274688
item.languageiso639-1it
item.fulltextWith Fulltext
item.openairetypeManuscript
item.cerifentitytypePublications
item.grantfulltextopen
item.openairecristypehttp://purl.org/coar/resource_type/c_18cf
Appears in Collections:Carte Luigi Vanvitelli
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